dual audio Movie Online Il traditore

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Columnist Piera Detassis
Bio: Journalist, Film critic, Editor Cinema & Entertainment ElleWeekly/Hearst, , President and Artistic Director David di Donatello Awards
  • 2019
  • genre: Drama
  • Audience Score: 5001 votes
  • director: Marco Bellocchio
  • &ref(https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BMzgwMGQwZDAtZTNmOC00NDQ3LTlmZTUtYWQwMWM2ZWQyOTBhXkEyXkFqcGdeQXVyOTgxNDIzMTY@._V1_SY1000_CR0,0,629,1000_AL_.jpg)
  • info: Il traditore is a movie starring Pierfrancesco Favino, Luigi Lo Cascio, and Fausto Russo Alesi. The real life of Tommaso Buscetta, the so-called "boss of the two worlds," the first mafia informant in Sicily in the 1980s
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Forse il miglior attore italiano che abbiamo in Italia attualmente. Grande Favino. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Il traditore Tommaso Buscetta ( Pierfrancesco Favino) in una scena del film Lingua originale italiano, siciliano, portoghese, inglese Paese di produzione Italia, Francia, Germania, Brasile Anno 2019 Durata 135 min Rapporto Widescreen Genere drammatico, biografico, gangster Regia Marco Bellocchio Soggetto Marco Bellocchio Sceneggiatura Marco Bellocchio, Ludovica Rampoldi, Valia Santella, Francesco Piccolo, Francesco La Licata Produttore Beppe Caschetto Produttore esecutivo Simone Gattoni Casa di produzione IBC Movie, Kavac Film, Rai Cinema Distribuzione in italiano 01 Distribution Fotografia Vladan Radovic Montaggio Francesca Calvelli Effetti speciali Danilo Bollettini, Rodolfo Migliari Musiche Nicola Piovani Scenografia Andrea Castorina Costumi Daria Calvelli Trucco Lorenzo Tamburini Interpreti e personaggi Pierfrancesco Favino: Tommaso Buscetta Maria Fernanda Cândido: Maria Cristina de Almeida Guimarães Fabrizio Ferracane: Pippo Calò Fausto Russo Alesi: Giovanni Falcone Luigi Lo Cascio: Salvatore Contorno Goffredo Maria Bruno: Stefano Bontate Nicola Calì: Totò Riina Giovanni Calcagno: Gaetano Badalamenti Bebo Storti: avv. Franco Coppi Gabriele Cicirello: Benedetto Buscetta Paride Cicirello: Antonio Buscetta Elia Schilton: giornalista Alessio Praticò: Scarpuzzedda Pier Giorgio Bellocchio: Cesare Rosario Palazzolo: Gianni De Gennaro Antonio Orlando: Michele Fabrizio Romano: avvocato Pippo Di Marca: Giulio Andreotti Marilina Marino: donna di Buscetta Maria Amato: Melchiorra Buscetta Il traditore è un film del 2019 diretto da Marco Bellocchio. La pellicola narra le vicende di Tommaso Buscetta, mafioso e successivamente collaboratore di giustizia, membro di Cosa nostra. [1] Il film è stato selezionato per rappresentare l' Italia agli Oscar 2020 nella sezione del miglior film in lingua straniera, [2] ma non è stato selezionato per la shortlist. [3] Trama [ modifica | modifica wikitesto] All'inizio degli anni '80, la Sicilia è capitale mondiale del traffico di droga, divisa tra famiglie di Cosa Nostra palermitane e corleonesi (di cui è leader Totò Riina), che lottano fra loro pur mantenendo una facciata di amicizia. Durante una festa a casa di Stefano Bontate tra boss di entrambi gli schieramenti, Tommaso Buscetta, un boss affiliato alla mafia di Palermo, avverte il pericolo di una faida imminente e decide di emigrare in Brasile per seguire i suoi affari al sicuro. Le tensioni non tardano a manifestarsi e si scatena una serie di omicidi a boss mafiosi e familiari; i due figli di Buscetta e suo fratello, rimasti in Sicilia, vengono fatti sparire, e lui stesso si sente braccato in America Latina. Inoltre, la polizia brasiliana lo identifica e lo cattura, sottoponendolo a numerose torture fisiche e psicologiche, successivamente viene chiesta l' estradizione in Italia che Buscetta in un primo momento evita ingerendo della stricnina. Ormai rimasto senza potere né denaro, Buscetta viene salvato e rimpatriato in Italia, finendo quindi nel mirino dei rivali corleonesi. Il giudice Giovanni Falcone gli offre un'alternativa: collaborare con la giustizia, che per il codice d'onore mafioso equivale a un tradimento punibile con la morte. In una serie di interrogatori, Buscetta rivela al giudice nomi, organizzazione e rituali di Cosa Nostra, diventando così il primo collaboratore di giustizia della storia, benché abbia sempre rifiutato di definirsi un pentito; anche il suo vecchio compagno Totuccio Contorno inizierà a collaborare con la giustizia. Grazie alle deposizioni di Buscetta e Contorno la polizia riesce a eseguire centinaia di blitz ed arresti che destabilizzano Cosa Nostra: nel 1986 ha inizio il maxiprocesso nell'aula-bunker di Palermo, del quale Buscetta è testimone chiave. Il processo va avanti tra il totale diniego degli imputati e la loro ipocrita pretesa di innocenza; molti chiedono un confronto diretto con Buscetta, ma tutti desistono dopo quello con Giuseppe Calò, suo amico di infanzia, che nega di conoscerlo. I mafiosi vengono condannati e giurano vendetta su Buscetta, che viene posto sotto protezione negli Stati Uniti d'America, dove tuttavia continua a sentirsi braccato e spesso è costretto a cambiare città. In Italia, intanto, molti suoi parenti incensurati vengono uccisi per ritorsione: una sua sorella, rimasta vedova, lo rinnegherà come fratello. Nel maggio del 1992 il giudice Falcone viene assassinato in un brutale attentato; Buscetta decide di tornare in Italia -in suo onore- come testimone chiave del processo del secolo. Qui, tuttavia, viene messo in difficoltà dall'avvocato di Giulio Andreotti, che mette in luce le sue contraddizioni e la sua morale dubbia. Intanto viene arrestato Totò Riina, e nel corso del processo a suo carico, Buscetta apprende che i suoi figli sono stati uccisi mediante strangolamento dai vecchi amici Giuseppe Calò e Salvatore Cancemi, reo confesso. Buscetta si sente in colpa per aver abbandonato i suoi figli anziché portarli con sé in Brasile. Buscetta vive i suoi ultimi anni sotto copertura negli Stati Uniti, dove muore nel 2000, circondato dall'affetto dei figli avuti dalla sua ultima moglie. In flashback rivive la storia di un attentato che doveva compiere nei confronti di un uomo, il quale, messo alle strette, è riuscito a farsi sempre scudo di suo figlio, fino a quando, nel giorno del matrimonio di quest'ultimo, viene assassinato a sangue freddo dopo che il figlio non era più nella sua stessa dimora. Promozione [ modifica | modifica wikitesto] La prima clip del film viene diffusa il 18 aprile 2019 [1] mentre il primo trailer il 10 maggio 2019. [4] Distribuzione [ modifica | modifica wikitesto] Il film è stato presentato in anteprima mondiale in concorso alla 72ª edizione del Festival di Cannes [5] e distribuito nelle sale cinematografiche italiane a partire dal 23 maggio 2019. [6] Accoglienza [ modifica | modifica wikitesto] Incassi [ modifica | modifica wikitesto] Alla sua prima settimana di proiezione, il film ha incassato 1. 445. 295 ?. [7] Riconoscimenti [ modifica | modifica wikitesto] 2019 - European Film Awards [8] Candidatura per il miglior film Candidatura per il miglior regista a Marco Bellocchio Candidatura per la miglior sceneggiatura a Marco Bellocchio, Ludovica Rampoldi, Valia Santella Candidatura per il miglior attore a Pierfrancesco Favino 2019 - Festival di Cannes [5] In competizione per la Palma d'oro 2019 - Filming Italy Best Movie Award [9] Miglior regia a Marco Bellocchio 2019 - Globo d'oro [10] Miglior film Miglior musica a Nicola Piovani 2019 - Italian Movie Award [11] Miglior attore a Pierfrancesco Favino Candidatura per le migliori maestranze a Daria Calvelli (costumista) 2019 - Nastro d'argento [12] [13] Miglior regista a Marco Bellocchio Migliore sceneggiatura a Marco Bellocchio, Ludovica Rampoldi, Valia Santella, Francesco Piccolo, Francesco La Licata Miglior attore protagonista a Pierfrancesco Favino Miglior attore non protagonista a Luigi Lo Cascio e Fabrizio Ferracane Miglior montaggio a Francesca Calvelli Miglior colonna sonora a Nicola Piovani Candidatura per il miglior produttore a IBC Movie, Kavac Film e Rai Cinema Candidatura per la migliore fotografia a Vladan Radovic Candidatura per i migliori costumi a Daria Calvelli Candidatura per il miglior sonoro in presa diretta a Gaetano Carito e Adriano Di Lorenzo 2019 - Premio Flaiano [14] Miglior sceneggiatura a Francesco Piccolo 2020 - David di Donatello [15] Candidatura per la migliore sceneggiatura originale a Marco Bellocchio, Ludovica Rampoldi, Valia Santella e Francesco Piccolo Candidatura per il miglior produttore a IBC Movie, Kavac Film, Rai Cinema Candidatura per il miglior attore protagonista a Pierfrancesco Favino Candidatura per la migliore attrice non protagonista a Maria Amato Candidatura per il miglior attore non protagonista a Fabrizio Ferracane Candidatura per il miglior attore non protagonista a Luigi Lo Cascio Candidatura per la migliore autore della fotografia a Vladan Radovic Candidatura per il miglior musicista a Nicola Piovani Candidatura per il miglior scenografo a Andrea Castorina Candidatura per il miglior costumista a Daria Calvelli Candidatura per il miglior truccatore a Dalia Colli e Lorenzo Tamburini Candidatura per il miglior acconciatore ad Alberta Giuliani Candidatura per il miglior montatore a Francesca Calvelli Candidatura per il miglior suono a Gaetano Carito, Adriano Di Lorenzo, Pierpaolo Merafino, Lilio Rosato, Gianluca Basili e Francesco Tumminello Candidatura per i migliori effetti speciali visivi a Rodolfo Migliari Candidatura per il David Giovani 2020 - Premio César [16] Candidatura per il miglior film straniero Casi mediatici [ modifica | modifica wikitesto] Giovanni Montinaro, figlio di Antonio Montinaro, caposcorta di Giovanni Falcone che morì nella strage di Capaci, ha criticato la scelta di fissare l'uscita nelle sale italiane nel giorno dell'anniversario dell'attentato; Pierfrancesco Favino ha risposto alla questione facendo sapere che l'uscita era stata fissata per omaggiare gli uomini che persero la vita in quel giorno e le due parti si sono riappacificate. [17] Note [ modifica | modifica wikitesto] ^ a b 01 Distribution, IL TRADITORE di Marco Bellocchio (2019) - In concorso al Festival di Cannes - CLIP, su YouTube, 18 aprile 2019. URL consultato il 18 aprile 2019. ^ Andrea Francesco Berni, Sarà Il Traditore a concorrere per l’Italia per la nomination all’Oscar come miglior film straniero, su, 24 settembre 2019. URL consultato il 24 settembre 2019. ^ ( EN) Erik Pedersen, Erik Pedersen, Oscars: Academy Releases Shortlists For Nine Categories Including Documentary, International Film, VFX, Song, Score & Shorts, su Deadline, 16 dicembre 2019. URL consultato il 16 d
Puri da mierda i to matri. Movie Online El trainor. Movie online el traidor lyrics. Bravi tutti gli attori, grande film. Marchese e troppo facile pentirsi prima fai come loro che metti la gente nel acido sei una merda secondo me peggio di Ru zu totò infame muori. Portateli una granita con la cannuccia a Liggio. &ref(https://d3i6li5p17fo2k.cloudfront.net/en/rimage/ftmd_square_576/image/7717/addd342176fff34c698dd23723c46723) Lo Cascio strepitoso. Al livello di Favino. Non diciamo eresie. Il Miglior Formaggio coi Buchi Da Leoluca. Tommaso Buscetta, “Il Traditore, ” is the most historically- significant mafia informant in world history, a transcontinental gangland powerhouse who brought down mob bosses and crime families in Italy, Brazil and the United States. The fabled Sicilian Mafia in which he was a member was brought to its knees by his cooperation in the 1980s and hasn’t been the same since, in terms of influence and industry. There were roughly 500 arrests and convictions attributed to his testimony in courtrooms around the globe. Born into poverty on July 13, 1928 in the mafia-hotbed region of Palermo, Sicily, Buscetta was the youngest of 17 brothers and sisters. His blood family had no connections to the mafia, but he was raised surrounded by it nonetheless due to its prevalence in the community. It didn’t take long for him to gravitate towards the rackets and the men in town with all the money, power and respect. A mob apprentice as early as the age of 15, Buscetta was “made” into Sicily’s infamous Porta Nuova crime family at just 20 years old in a 1948 ceremony where he took a blood oath to officially enter the ranks of the Sicilian Mafia. Buscetta was a fast learner and known for a razor-sharp acumen in crooked business and a knack for networking. Giuseppe “Pippo” Calo, the Sicilian Mafia’s financial wiz kid and a legend in the Porta Nuova rackets, was an early ally and showed him the ropes. Honing his craft as a Mafioso, Buscetta became an expert in both drug and cigarette smuggling, expanding into Argentina and then Brazil, fronting his black-market business endeavors through a Brazilian glassworks studio. In the 1950s, Buscetta partnered with the cagy Gaetano “Don Tano” Badalementi of Sicily’s Cinisi mob faction and several Badalmenti allies out of Palermo and forged ties with heroin traffickers around the world to build a massive drug pipeline from Europe to New York. He also began accumulating an arrest record that put him squarely on the radar of law enforcement on both sides of the Atlantic Ocean. What became known as the First Mafia War erupted in Palermo in the early 1960s over a lost shipment of heroin, sending mob clans from different regions of the province into a bloody conflict, where old grudges came bubbling to the surface and new feuds coalesced to cause deep fissures in the fabric of the Sicilian underworld. The battle raged from 1961 to 1963 and shook the mafia in Palermo to its very core. On June 20, 1963, a car bomb intended to assassinate a partner of Buscetta’s detonated in the town of Ciaculli and killed seven policemen instead. The bombing was dubbed the “Ciaculli Massacre, ” and brought about the kind of government and judicial scrutiny the Sicilian Mafia had never before encountered in its centuries of existence. There would be 70 fatalities in the First Mafia War, two of them ordered by Buscetta himself in the fallout from the Ciaculli Massacre. Wanted for murder in Palermo, Buscetta fled for the United States. Settling in Brooklyn, he aligned with the American Gambino and Bonanno crime families and oversaw his smuggling networks with their protection and partnership. Sensing the Sicilian authorities were hot on his trail, Buscetta moved to Brazil in late 1970 and underwent facial reconstruction surgery to alter his appearance. His time on the run was coming to an end however and in November 1972, Brazilian police located and arrested him on orders of the Sicilian government, extraditing him to Italy in the days before Christmas. Undeterred by his predicament in a Palermo prison, Buscetta, the man known in both European and South American underworlds as “Don Masino, ” ran his criminal empire from behind bars. Serving eight years for the two murders from the 1960s, he was paroled in the winter of 1980 and immediately returned to Brazil, looking to escape escalating tensions in the Sicilian mafia tied to the rise of Salvatore “Toto the Beast” Riina of the “Corleonesi, ” (the large mob clan from the town of Corleone, Sicily) and Riina’s desire to take control of the entire Sicilian Mafia “Commission” (a board of directors for the country’s biggest mob dons) for himself. Although Buscetta tried to stay out of the fray, seemingly safely tucked away in Brazil, his decision to stay neutral actually pulled him further into the raging fracas and left his own family exposed. His boss in the mafia, “Pippo” Calo, ? by then the Godfather of Porta Nuova ? had backed Toto Riina’s power play to seize the Commission by force and his former partner Don Tano Badalamenti was ousted from his seat on the Commission and kicked out of the country, relocating to the United States. Riina had Badalamenti and Buscetta’s allies in Palermo, mafia bosses, Stefano “Il Falco” Bontade and Salvatore Inzerillo, gunned down within two weeks of each other in the spring of 1981 and as a result, the Second Mafia War, more commonly referred to in Sicily as the Great Mafia War, was ignited. The Second Mafia War dwarfed the First Mafia War in terms of body count and would turn into a war on the state, an assault aimed at the very people tasked with putting Riina and his fellow mob czars in prison. There were more than 1, 000 murders linked to the feud. And even from in-hiding in Brazil, as hard as he attempted to refrain from picking a side, Buscetta couldn’t avoid being dragged into the war, its cruelty paying him a visit in the most ruthless of ways, viciously ripping through his family tree in a systematic slaughter. This unprompted attack on his loved ones planted the seeds of doubt that would soon blossom into full-fledged disillusionment and his historic cooperation. On September 11, 1982, Buscetta’s two oldest sons, Benedetto and Antonio, disappeared in Palermo. They were slain on Riina’s orders ? strangled to death by Salvatore Cancemi? for their father’s refusal to engage in the warfare and his decision to leave Sicily upon being paroled, something Riina interpreted as a sign of disloyalty and weakness. Buscetta’s brother, brother-in-law, son-in-law and four of his nephews, were murdered shortly thereafter, soon driving Buscetta into the eager and waiting arms of the Italian government. Buscetta was arrested in San Paulo on October 23, 1983 and once again extradited back to Italy, where he attempted suicide by ingesting a bottle of barbiturates he had stolen from the prison infirmary. Having escaped death by his own hand, Buscetta experienced a long-awaited epiphany and decided to betray his oath to the Sicilian Mafia and begin his life as a “Pentito” or informant. From his hospital bed, he requested to speak to the famous Anti-Mafia Judge Giovanni Falcone, who was without question the No. 1 nemesis for every major mob figure operating in Italy at that time, and quickly cut a deal for himself. Falcone debriefed Buscetta for six straight weeks in the summer of 1984 and he provided a treasure trove of groundbreaking intelligence regarding the Sicilian Mafia’s structure, both the First and Second Mafia Wars, international narcotics trafficking and dozens of unsolved homicides dating back decades on multiple continents. Later on, in the 1990s, he would lift the veil on the rampant corruption in the corridors of power in the Italian government and shine a light on the fact that the mafia, in many ways, ran a shadow administration to benefit racketeers and black- market influence-peddlers stationed around the country. The written confession he ended up signing was 3, 000 pages in length. Buscetta arranged for himself to be placed in the U. S. Federal Witness Protection Program in exchange for help breaking up the so-called “Pizza Connection” heroin smuggling operation which stretched from Sicily to a string of mobbed-up pizza parlors in New York and New Jersey and was headed by his old pal Don Tano Badalamenti. Buscetta’s epic testimony began in late 1985 at Badalamenti’s trial in Manhattan, where Badalamenti and 20 co- conspirators were found guilty ? the first batch of defendants to fall prey to Buscetta as a star witness. Hundreds more would follow. The crown jewel of Buscetta’s testimony though occurred the following year at the storied “Maxi Trial” in Palermo. Because of invaluable information provided by Buscetta, the Giovanni Falcone-led prosecution landed the indictment of 475 mob chiefs, caporegimes and soldiers and finally proved the existence of the Sicilian Mafia once and for all. His own Godfather, Pippo Calo, was one of the government’s prize catches. Buscetta took the stand at the Maxi Trial in 1986 and testified against 19 dons, unspooling the secrets of how the mafia, in essence, ruled the entire country, through a series of bribes, kickbacks and bullish enforcement tactics. He laid out the structure of the Commission and detailed the inner-workings and hierarchies of every crime family in Sicily. One of the dons at the defense table, Luciano Leggio, the longtime boss of the Corleonesi and Toto Riina’s partner, even acted as his own attorney. The two-year legal saga was the largest, most successful mob trial the world had ever seen, resulting in hundreds of convictions and lifelong prison sentences and made Buscetta a hero in law enforcement circles in Europe and the United States. Falcone became a living martyr, knowing his work dismantling the mafia would eventually culminate in his demise. He was assassinated in a 1992 car bombing just four
Io lavoro e mi preoccupo x non fargli mancare niente al mio bimbo faccio sacrifici sto lontano da casa x lavorare e questi parlano donore. Non sanno che cosa significa vivere la vita no onore. Trama Vendette e tradimenti girano intorno a Tommaso Buscetta, "boss dei due mondi". La storia inizia con il carismatico personaggio di Cosa Nostra braccato in Brasile dai "corleonesi" di Riina e passa attraverso l’amicizia con il giudice Giovanni Falcone e la testimonianza al maxiprocesso che mise in ginocchio l'organizzazione mafiosa per concludersi, dopo le accuse al processo Andreotti, con la sua scomparsa nel 2000 a Miami, dove Buscetta morì per malattia e non per mano della mafia. Approfondimento IL TRADITORE: LA STORIA DEL PRIMO PENTITO DI MAFIA Diretto da Marco Bellocchio e sceneggiato dallo stesso con Ludovica Rampoldi, Valia Santella e Francesco Piccolo, Il traditore racconta la storia di Tommaso Buscetta, detto anche il "Boss dei due mondi". primo grande pentito di mafia, Buscetta è l'uomo che per primo consegnò le chiavi per avvicinarsi all piovra, cambiando le sorti dei rapporti tra Stato e criminalità organizzata. La storia comincia in Sicilia, all'inizio degli anni Ottanta. Lo sviluppo e l'ascesa del commercio di eroina hanno scatenato una guerra di Mafia: Totò Riina e i Corleonesi contro le vecchie famiglie. Il bilancio dei morti cresce esponenzialmente, giorno dopo giorno. Dall'altra parte del mondo, a Rio de Janeiro, Tommaso Buscetta si sente sotto assedio. A Palermo sono stati uccisi due dei suoi figli e suo fratello, ed ora il cerchio si sta stringendo attorno a lui. Tuttavia, prima che la Mafia riesca a raggiungerlo, è catturato dalla Polizia Federale Brasiliana. Si tratta di un arresto spettacolare: i titoli dei giornali parlano della cattura del "Boss dei due mondi". La sua estradizione è immediata. Per Buscetta il rientro in Italia equivale alla morte e, preso dalla disperazione, tenta di uccidersi con la stricnina, ma viene salvato all'ultimo momento. Ad attenderlo per riportarlo in patria c'è Gianni De Gennaro, il più fedele collaboratore del giudice Giovanni Falcone. Rientrando in Italia Buscetta si rende conto che gli resta una sola possibilità per vendicarsi dei suoi nemici: a Roma incontra Falcone e inizia a collaborare. Grazie alle sue rivelazioni l'autorità giudiziaria riesce ad organizzare il primo Maxi-Processo contro il crimine organizzato: 475 imputati, 200 avvocati. Le relative sentenze infliggono un grave colpo alla Mafia, tuttavia Totò Riina è ancora latitante. Cosa Nostra prepara la sua risposta preparandosi ad una carneficina ancora più violenta: il Giudice Falcone e la sua scorta sono uccisi dall'esplosione di 400 kg di tritolo. A questo punto Buscetta decide che è giunto il momento di puntare più in alto: per sconfiggere definitivamente Riina, deve fare dei nomi importanti, quelli dei politici collusi con la Mafia. Buscetta partecipa, quindi, come testimone in numerosi processi, diventando una figura pubblica sempre più popolare, protagonista di libri e articoli di giornale. Nel 1993 anche Riina viene arrestato. È in questo momento che il Boss dei due mondi compie un passo falso: una lussuosa crociera con la moglie nel Mediterraneo. Al processo Andreotti, istituito sulla base delle sue testimonianze, l'avvocato difensore mostra alla corte una rivista di gossip con le foto del pentito in vacanza a spese dello Stato. Parte quindi una sistematica e impietosa campagna mediatica per distruggere la sua credibilità come testimone. Questo rappresenterà il suo definitivo addio all'Italia. Nel 2000 a Miami un vecchio e malato Buscetta scruta l'orizzonte con un fucile sotto braccio. Consapevole che la Mafia non dimentica mai, teme un attacco dei suoi implacabili nemici. Tuttavia, prima della temuta vendetta lo raggiunge la morte, una morte che non si può evitare, causata dalla sua malattia. Il viso di Buscetta si rischiara in un flebile sorriso: fuggire la vendetta di Cosa Nostra è stata la sua vittoria. Con la direzione della fotografia di Vladan Radovic, le scenografie di Andrea Castorina, i costumi di Daria Calvelli e le musiche di Nicola Piovani, Il traditore viene così raccontato dal regista in occasione della partecipazione del film in Concorso al Festival di Cannes 20019: "Naturalmente sono contento per l'invito a Cannes. Il concorso è una gara e posso solo accettarla cercando di fare il più bel film possibile, correndo freneticamente perché c'è veramente poco tempo. È un film ancora diverso da tutti i precedenti, forse assomiglia un po' a Buongiorno, notte perché i personaggi si chiamano coi loro veri nomi, ma lo sguardo è più esposto, all'esterno, i protagonisti sono spesso in pubblico, per esempio nel gran teatro del Maxiprocesso di Palermo e in altri teatri di altri processi con un copione diverso, pur essendo i personaggi spesso ripresi a distanza ravvicinata, trascurando però quei tempi psicologici, quelle nevrosi e psicosi "borghesi" che sono state spesso la materia prima di molti film che ho fatto in passato. Il traditore è anche un film civile (o di denuncia sociale come si diceva una volta) evitando però ogni retorica e ideologia. Ho scoperto infine in questo film, sempre da dilettante, il siciliano, lingua meravigliosa spesso storpiata, ridicolizzata, caricaturizzata anche dal nostro cinema (e televisione)". Leggi tutto Leggi meno Il cast A dirigere Il traditore è Marco Bellocchio, regista e sceneggiatore italiano. Nato a Piacenza nel 1939, ha interrotto nel 1959 gli studi di filosofia alla Cattolica di Milano e si è iscritto a Roma al Centro Sperimentale di Cinematografia. Tra il 1961 e il 1962 ha realizzato i cortometraggi Abbasso lo zio, La colpa… Vedi tutto Vedi anche Migliori film drammatici Migliori film del 2019 Migliori film italiani Recensioni La recensione più votata è positiva "Il traditore" segna un ritorno ad un'ottima forma registica da parte di Marco Bellocchio, un film di robuste qualità spettacolari che guarda indubbiamente al "mobster movie" all'americana, ma sempre filtrato dallo sguardo rigoroso e preciso dell'ormai anziano cineasta di Bobbio. Un film che, ripercorrendo in quasi due ore e mezza l'epopea mafiosa di Tommaso Buscetta, il suo arresto e la… leggi tutto 25 recensioni positive La recensione più votata delle sufficienti Il traditore di llocchio devo dire che mi ha un po’ deluso. Perché è un film che non dice molto. Dice pochino della famiglia del traditore; quella sicula e quella allargata. Così importante (da condizionarne la decisione più difficile) eppure così poco influente nell’economia del film. Dice poco di Cosa Nostra; i nemici abbozzati sono appena… leggi tutto 2 recensioni sufficienti 2020 Recensione 12 mar 2020 di axe 7 stelle Quest'opera racconta gli ultimi vent'anni della vita di Tommaso Buscetta, eminente boss mafioso e successivamente "pentito". Grazie alle sue rivelazioni e' stato possibile ricostruire l'organigramma di Cosa Nostra, legare i suoi membri a specifici ruoli - e misfatti - e procedere di conseguenza. Marco Bellocchio intreccia la narrazione delle vicende di "Don Masino" con la storia del maxiprocesso… leggi tutto THE IRISHMAN, PARASITE, JOKER... e molti altri bei film: grande annata il 2019! Eccovi la prima parte: i "PLURIPREFERITI" tra i 29 scelti dai tanti che hanno partecipato al "sondaggione" (l'ultimo, informo, curato da cherubino) Pochi giorni fa (playlist del 20 febbraio) si è concluso il 2018, con 41 film selezionati da 91 utenti (22 in più rispetto alla "prima foto" di un… DAVID DI DONATELLO 2020 MIGLIOR FILM Il traditore,?Marco Bellocchio Il primo re, Matteo Rovere Pinocchio,?Matteo Garrone Martin Eden,?Pietro Marcello La paranza dei bambini,?Claudio Giovannesi … David Di Donatello 2020: le nomination 18 feb 2020 Queste le candidature ai Premi David di Donatello 2020 dei film usciti al cinema dall'1 gennaio al 31 dicembre 2019, in ordine alfabetico, votate dal 7… segue The best of 2019 (Cinema) E come ogni fine/inizio anno mi trovo a fare il bilancio dei film che ho gustato nei dodici mesi precedenti alla data di "giudizio". Ricco è stato l'anno trascorso di visioni che hanno ampliato la mia cultura e… TOP 5 2019 Con oltre un mese di ritardo, anche quest'anno voglio proporvi la mia personale classifica dei film che più ho apprezzato nella scorsa annata. Essendo stato un anno pieno d'impegni e progetti personali, non ho… 20 gen 2020 di emil 8 stelle La storia di Tommaso Buscetta, primo grande pentito di Cosa Nostra, nelle mani di Bellocchio diventa un racconto imprescindibile di storia italiana, uno squarcio nel ventre di una nazione troppo spesso affogata nell'opulenza di facciata e nel subordinatismo da camerata. Confesso che un regista come Bellocchio mi intimorisce sempre un po', visto che non credo abbia, diciamo cosi, il dono… ?Es la historia de un amor, como no hay otro igual. Que me hizo comprender todo el bien, todo el mal?. Cosa Nostra come un teatrino grottesco e surreale, a cui uomini in toga nera assistono spaesati. Al maxi-processo i compagni di un tempo si alternano uno dopo l’altro di fianco alla star, che tiene loro testa come uno stand-up comedian d’altri tempi (anche se… Cosa sto guardando nel 2020... 10 gen 2020 di fipi Scrivi un testo introduttivo (potrai sempre editarlo in seguito) I FILM "FREDDI" DEL 2019 I film?usciti in Italia nel 2019 li ho divisi mentalmente in film “caldi” e film “freddi”. Quelli che potrei definire i film “freddi” sono i film fatti per un'analisi. Questo… IL SONDAGGIONE (di fine 2019/inizio 2020) "IN PILLOLE": terza settimana Sia che siate tra coloro che intendono contribuire all'aggiornamento di Cinématographe - la nostra "Antologia del Cinema di tutti i tempi" - o che invece riteniate di as
Tutta gente che oggi si presenta alle commemorazioni nelle date di anniversario delle stragi. Il miglior film su Falcone che ci sia. Leosuca cacarella... Movie online el traidor letra.

Main role: excellent acting. Movie feels too documentaric and fragmented. Film should have been 20 min shorter, and it lacks the point beyond facts and dramatic history. L'attore che interpreta Riina recita da cani... Minuto 1:32 ma generalmente un malvivente pericoloso, anche pentito, non dovrebbe nominare la parola mafia.

Movie online el traidor en ingles. Ennesimo film spazzatura Italica. Che pena! L'Italia è proprio il terzo mondo d'Europa. Durante una vacanza a Marrakech, una coppia inglese, Perry e Gail, fa amicizia con un appariscente e carismatico uomo d'affari russo di nome Dima, che si rivela essere un boss del riciclaggio di denaro appartenente alla mafia russa. Perry e Gail accettano di aiutare Dima a fornire informazioni confidenziali ai servizi segreti inglesi, ritrovandosi così coinvolti nel mondo dello spionaggio politico internazionale. Tra Parigi e Berna, le Alpi francesi e i bassifondi di Londra, la coppia vive un pericoloso viaggio che li porterà a stringere alleanza con il governo britannico tramite uno spietato e determinato agente segreto dell'MI6.
A fabulous movie based on the true story of Tommaso Buscetta, the repentant member of Cosa Nostra which, with the help of the magistrate Giovanni Falcone, revealed the most important names of the mafia. Great directing, and Pierfrancesco Favino is truly awesome. May seem slow, being a film focused on dialogue and words but it is a beautiful portrait of the more psychological side of the character. Can some one say plz what is the name of the perfect song on the end of the mouvie thank u. From the debates in the halls of Palermo to the killings in the streets, Bellocchio delivers a very well done movie with all the characteristics to be remembered as a great mafia movie. Favino is just fabolous, great acting. A marvelous portrait of a piece of Italian history. Thank you Marco.
Ma pensate più all'accento di favino che della trama del film. Santoro è sempre santoro ovvero un buffone. Certo che il presidente del processo e veramente un idiota! Basta solo vedere quando apre bocca. Comunque secondo me questo maxi processo. è un teatrino di poveri burattini che lo stato a messo sù per fare divertire l'italia. BASTARDIIIII. E la verità. Buscetta è stato uno degli ultimi uomini dell onorata società. Anni fa lessi un articolo, dove si diceva che fu chiesto la sua morte, ma da Napoli si rifiutarono, perché Buscetta era considerato uomo d onore.
Ma si pentono per troppo carcere. o perché non hanno troppo guadagnare i soldi per l invidia gelosia di chi quadagnava... 10 volte di più. Dare 3000 anni di carcere sulle basi di un mafioso forse pentito. Si vede lontano un kilometro che recita delle frasi imparate a memoria, complimenti. I reckon, not sure that this has been televised.
have watched it partly twice cause I fell asleep, seriously. storyline, if any, hard to follow. if you are sufferiing from insomnia I recommend watching it 3 start cause some details were accurate. the end.
Peccato che alcune parti sono state sbagliate da quelle che e realmente nel processo tipo Riina quando dice non commento lo dice ridendendo in realtà è invece nel film questo Riina un parra mai ma va cacaci a m. a. La storia italiana si basa sul fascismo e la mafia, non si può parlare d'altro. 8:54 c'era anche. Chi. Aspetto un altro video. 8:00 in loop, ringraziatemi dopo. Questa è la risposta che divergenze politiche facevano capire che falcone era troppo scomodo nel ruolo dove copriva. I 4 MINUTI PIU VERGOGNOSI DELLA STORIA D'iTALIA. English subtitles please. this is history.
Movie Online El traitor.

Visto ieri gran bel film, recitazione super

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